martedì 6 marzo 2018
Terzo settore: approvati 78 progetti, non assegnato un quarto dei fondi - fonte CSVnet
Sui
44,8 milioni di euro disponibili con il bando di dicembre per iniziative di
rilevanza nazionale il residuo è di 11 mln. Utilizzata per la prima volta la
nuova classificazione delle attività di interesse generale.
Si attendono i bandi dei 26 milioni per progetti regionali Non ci sono ancora le
graduatorie ufficiali ma i dati sono definitivi: sono
78 i progetti e le
iniziative a rilevanza nazionale di enti del Terzo settore finanziati con l’atto di indirizzo del Ministero del Lavoro e
delle Politiche Sociali
firmato lo scorso 13 novembre.
Dei 44,8 milioni di euro
disponibili, ne sono stati però impiegati solo 33,8, con un residuo pari a
oltre 11 milioni:
rimane non assegnato, quindi, un
quarto dei fondi.
Accanto a queste risorse
destinate alle organizzazioni nazionali, lo stesso atto di indirizzo aveva
aggiunto
un fondo da 26 milioni per
iniziative di rilevanza locale, che sarà gestito
dalle Regioni, per uno stanziamento complessivo di 91 milioni di euro. Ai due
fondi, si affiancavano infine i 7 milioni del bando per
“Contributi per l'acquisto da parte di organizzazioni di
volontariato di autoambulanze, autoveicoli per attività sanitarie e beni
strumentali” a cui è possibile accedere fino al prossimo 31
gennaio.
I dati sono stati diffusi in
occasione della
conferenza stampa indetta oggi dal ministero del
Lavoro e delle Politiche sociali con la presenza del ministro
Giuliano Poletti, il sottosegretario al Lavoro e
alle Politiche Sociali
Luigi Bobba e il capo
Dipartimento produzione statistica dell’Istat
Roberto
Monducci, per chiarire lo stato di avanzamento dell’attuazione della
riforma del Terzo Settore. A beneficiare del fondo nazionale stabilito dall’art.
72 del Codice del Terzo Settore, organizzazioni di volontariato (odv),
associazioni di promozione sociale (aps) e le fondazioni del terzo settore, da
soli o in partnership tra loro.
Tra gli elementi rilevati nella
valutazione dei progetti, l’utilizzo della nuova classificazione delle
attività di
interesse generale relative alle aree di intervento definite
dall’art. 5 del Codice del Terzo Settore. Un vero e proprio “menù” – lo ha
definito lo stesso Poletti – che definisce le attività consuete del non profit (dalla sanità all’assistenza, dall’istruzione all’ambiente) e
ne aggiunge alcune emerse negli ultimi anni (housing, agricoltura sociale,
legalità,
commercio equo ecc.). Tra le aree di intervento premiate, troviamo ai primi
posti iniziative che mirano alla gestione di
attività culturali e promozione del volontariato
indicata in 41 progetti, interventi in ambito
socio
assistenziale (27),
diritti umani,
civili, sociali e politici (25), cultura della legalità e non violenza (23) e lotta alla
povertà educativa con iniziative sull’educazione
professionale (22), extra-scolastica e la lotta alla dispersione giovanile
(21).
Aree prioritarie di intervento:
la cultura del volontariato tra le più indicate nei progetti
Lo sviluppo
della cultura del volontariato, soprattutto nelle scuole, è stato
tra le aree prioritarie di intervento maggiormente premiate, indicato in
33 progetti. Segue il
sostegno
all’inclusione sociale, in particolare alle persone disabili e non
autosufficienti, indicato in 30 progetti, lo
sviluppo
delle reti associative del Terzo Settore(26), il rafforzamento della
cittadinanza attiva, la
legalità e la
corresponsabilità (20),
il contrasto a condizioni di fragilità e di
svantaggio della persona per intervenire sui fenomeni di marginalità e di esclusione sociale (18), il sostegno alle
attività di
accompagnamento al lavoro di fasce deboli della popolazione (16), la
prevenzione e il contrasto delle forme di violenza, discriminazione e
intolleranza (14), alle solitudini involontarie, soprattutto negli anziani
(13), la lotta alle dipendenze (7), lo sviluppo di forme di welfare generativo
di comunità (3), il
contrasto delle forme di sfruttamento del lavoro (2) e la promozione del
sostegno a distanza (2).
Pari opportunità e diseguaglianze tra gli obiettivi generali
più selezionati
Secondo l’analisi dei progetti
presentata da Poletti e Bobba, quindi, tra gli obiettivi generali dei progetti
nazionali c’è grande spazio per le
pari opportunità e la
riduzione delle diseguaglianze, indicate in
50 progetti, la promozione di
società giuste,
pacifiche
e
inclusive (
45) e le
attività legate
all’educazione di qualità, equa e inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti (37).
A seguire, la promozione della
salute e del benessere per tutti e per tutte le età (34), le iniziative per una crescita economica
duratura, inclusiva e sostenibile per un’occupazione piena e produttiva ed un
lavoro dignitoso per tutti con 19 progetti e infine l’agricoltura sostenibile e
responsabile socialmente (4).
Iniziative e progetti di
rilevanza locale
Saranno invece le Regioni e le
Province autonome a distribuire, secondo le linee ministeriali,
i 26 milioni di euro destinati alle iniziative di carattere
territoriale stanziati in base all’art. 73 del Codice del Terzo
Settore. Dopo aver stabilito lo scorso novembre le percentuali di suddivisione
della somma (30% in misura fissa tra tutte le regioni e le Province autonome,
20% variabile in base alla popolazione residente e il restante 50% in base al
numero degli enti di Terzo Settore censiti dall’Istat nel 2011), il ministero
ha avviato a dicembre 2017 la sottoscrizione di accordi di programma con gli
enti locali.
A ricevere più fondi,
la
Lombardia con 3,2 milioni di euro. A seguire
Veneto (2milioni di euro), Piemonte (1,93 mln), Lazio (1,9 mln), Emilia-Romagna
(1,8 mln), Toscana (1,7 mln), Sicilia (1,58 mln), Campania (1,4 mln), Puglia
(1,3 mln), Friuli-Venezia Giulia (940 mila euro), Marche (939 mila euro),
Liguria (890 mila euro), Sardegna (889 mila euro), Calabria (880 mila euro),
Abruzzo (798 mila euro), Umbria (735 mila euro), Provincia Autonoma Trento (714
mila euro), Provincia Autonoma Bolzano (667 mila euro), Basilicata (554
mila euro), Molise (469 mila euro) e Valle d'Aosta (432 mila euro).